Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
Presso gli oggettivi a ritratti il diaframma si pone nel mezzo dell’oggettivo, cioè tra le due lenti acromatiche. In questi oggettivi il fotografo ha
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Come accennammo al principio della sezione I di questa seconda parte dell’ottica, in fotografia si chiama col nome di oggettivo una o più lenti
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Oggettivo semplice. — Gli oggettivi per vedute sono di varie forme. La forma più semplice, meno costosa, e forse anche la migliore, è quella del così
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Oggettivo ortoscopico. — Questo oggettivo è di invenzione del professore Petzval; esso ricevette da Voigtländer il nome di ortoscopico, che significa
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La lente di fronte a dell’oggettivo ortoscopico, indicato nella figura sottostante, è affatto simile alla lente di fronte di un oggettivo da ritratti
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ottiene con un oggettivo semplice. Le interne riflessioni della luce sulle superficie delle lenti non sembrano una ragione sufficiente di un tale
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L’oggettivo ortoscopico non è capace di produrre una immagine così piana come si può produrre coll’oggettivo semplice. Ma esso ha altri vantaggi, che
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Le relative dimensioni di un oggettivo ortoscopico di tre pollici sono le seguenti, dalle quali si possono dedurre approssimativamente quelle di
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’oggettivo semplice, e si disprezzasse troppo quest’ultimo per lodare esageratamente il primo.
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Per far le vedute non si ha solamente l’oggettivo semplice, e la combinazione ortoscopica; vennero proposte altre combinazioni di lenti, p. e., l
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Oggettivo triplo del signor Sutton. — Ecco la descrizione di questo oggettivo presentata dal suo inventore alla associazione britannica in Aberdeen
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Queste condizioni sono rigorosamente adempiute dal mio oggettivo. Quest’oggettivo è una combinazione triplo-simmetrica, composta di due lenti eguali
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Nel 1858 il signor J. Porro trovò il modo di comporre un oggettivo panoramico che dà un campo di una grandezza angolare di 125°. Noi per far
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«L’oggettivo fotografico il più singolare che si sia prodotto, oggettivo che si sarebbe creduto impossibile, senza le rivelazioni a cui conduce l
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L’oggettivo del signor Porro ha apportato un progresso incontrastabile nella fotografia panoramica; ciò nullameno esso è ancor lontano dal soddisfare
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Coll’oggettivo del signor Sutton si può, come coll’oggettivo Porro, avere un campo angolare di 425°, ossia un’immagine di più di un terzo dell
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Ecco le dimensioni principali di un oggettivo a ritratti piuttosto rapido, che trovo assai conveniente.
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Lunghezza focale principale dell’oggettivo, misurata dalla lente posteriore . . . 0" 48.
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I raggi che partono dal punto p, e che cadono sulla lente anteriore AB dell’oggettivo ABDE, sono rifratti in modo, che senza il diaframma mm
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Esaminiamo ora l’effetto del diaframma mm posto nell’interno dell’oggettivo.
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Norme per far acquisto di un oggettivo conveniente.
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Il lettore ha già imparato a conoscere le qualità che un oggettivo deve possedere per produrre un'immagine della massima perfezione possibile. Ma chi
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Così un oggettivo fatto per produrre un campo piano quando deve servire per pennelli luminosi molto obliqui, ossia per fotografare oggetti vicini
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L’oggettivo doppio, munito di diaframma interno sufficientemente piccolo, può servire a fare vedute di piccola estensione, che in beltà e perfezione
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Un oggettivo a foco corto è prezioso quando si ha bisogno di operare rapidamente, o con poca luce, ma sarebbe di niun valore quando si avesse a
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Sia un oggettivo, la lunghezza del cui foco sia 26 pollici, e si paragoni con altro oggettivo avente solo 11 pollici di lunghezza focale. Supponendo
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costruzione. Crescendo la dimensione delle lenti cresce pure il prezzo principalmente presso gli oggettivi doppi. Così un oggettivo semplice di 5 pollici di
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Il n° 1 può servire per le immagini stereoscopiche, ritratti e vedute, quando è appaiato con un altro oggettivo simile e di egual lunghezza focale, e
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La lente di fronte dell’oggettivo n° 6, quando è resa ben aplanatica, può servire a prendere delle vedute di pollici 15x15.
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Il n° 3 è l’oggettivo più generalmente adottato dai fotografi, ed è quello che vuole essere raccomandato al principiante; esso chiamasi oggettivo per
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Il n° 4 concentra una intensità di luce quattro volte più grande che non gli oggettivi ordinarii; esso distinguesi col nome di oggettivo rapido
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Ci pare che queste indicazioni sopra gli oggettivi debbono bastare per fissare il principiante circa alla grandezza dell’oggettivo che più gli
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un oggettivo ordinario da ritratti con 3 pollici di apertura ed 11 pollici di foco è così nitida, che permette l’esame con un ingrandimento almeno di
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spulito della camera. La fig. 36 rappresenta il piede su cui si pone la camera. La parte posteriore della camera opposta all’oggettivo, e che porta
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’oggettivo avanzare e retrocedere entro limiti ristretti per mettere l’immagine al foco. Ma da qualche tempo, i costruttori praticano una o più aperture
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Nella camera oscura per vedute il fronte che porta l’oggettivo dovrebbe essere mobile, ossia potersi entro certi limiti alzare ed abbassare, ciò
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Il miglior oggettivo per questa camera sembra, dietro gli esperimenti comparativi del signor F. G. Eliot (a), che sia l’ordinario oggettivo a
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Nella camera oscura a copiare l’oggettivo non si pone quasi mai in fronte, ma nell’interno, e la sua testa o parte anteriore non è fissa, ma mobile
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indefinita. Una camera oscura che avesse un oggettivo di 27 centimetri di foco avrebbe una capacità da 15 metri ad una distanza indefinita, e con un
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Le immagini destinate ad essere esaminate in quest’ultimo stereoscopio vengono prodotte con una camera oscura avente un oggettivo d’una lunghezza
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La camera oscura stereoscopica o è fatta a un sol oggettivo, oppure essa è fatta a due oggettivi; quella a un solo oggettivo è della forma di una
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conservare una sufficiente immobilità, principalmente quando si opera con un oggettivo di un foco un po’ lungo. Non si deve mai avvicinare
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’apparato, perchè è possibile mettere al foco col solo movimento a ingranaggio che ha l’oggettivo, e che quando si hanno solo oggetti lontani a ritrarre
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5aFoco chimico e foco visuale. — Le lenti di un oggettivo sono soggette ad avere un foco chimico diverso dal foco visuale, vale a dire: l’immagine
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’oggettivo, o la culatta mobile della camera oscura di questa quantità, e così potrà raggiungere colla superficie sensibile la posizione del foco
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Se i due fochi non sono coincidenti, la nitidezza sarà o sopra l’immagine delle lettere e linee più alte, più distanti dall’oggettivo,o sopra quelle
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’oggettivo, affinchè con questo si possa vedere nitidamente il punto che dà l’impressione più nitida, si troverà facilmente la differenza longitudinale
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una cattiva posizione della camera oscura. Quest’ultimo caso si verifica se si trovano avanti all’oggettivo della camera oscura oggetti luminosi, od
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Ordinariamente l’oggettivo della camera oscura è in una atmosfera grandemente illuminata, e può frequentemente succedere, quando si fa le vedute, che
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’oggettivo, o diminuire la durata del tempo della posa.
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